Api solitarie: le Osmie
Imenotteri Apoidei Megachilidi
Le Osmie sopo innocue api solitarie che raccolgono il polline sull'addome e per questo motivo sono considerate ottime impollinatrici!
Le osmie sono api gregarie perché nidificano in gruppi numerosi, ma sono dette solitarie perché ognuna costruisce il proprio nido in cavità preesistenti.
In natura utilizzano gli steli spezzati delle canne palustri, i fori praticati da altri insetti nel legno, o le crepe di vecchi muri. La mancanza di siti di nidificazione è uno dei fattori limite per le popolazioni di osmie e altre api solitarie.
Maschio di Osmia cornuta
I maschi si riconoscono per il ciuffetto bianco sulla fronte e vivono circa 2 settimane.
Femmina di Osmia cornuta
Le femmine sono in genere più grandi dei maschi. Escono a inizio primavera. Vivono circa 1 mese e depongono circa 30 uova.
Il ciclo biologico dell'osmia
Il ciclo riproduttivo delle osmie
Sfoglia le immagini per conoscere meglio il ciclo dell'osmia
Playlist video dal mondo delle osmie
Qualche video per conoscere meglio le osmie
Divertirsi, imparare e studiare con le osmie
DIDATTICA E DIVULGAZIONE CON LE OSMIE
Il coinvolgimento appassionato di alcuni studenti di una scuola superiore.
BEE GARDENING
Una casetta con i nidi per sostenere le popolazioni di osmie e di altre api solitarie e osservarle mentre lavorano.
AGROECOLOGIA: LE API, LE OSMIE E GLI ALTRI APOIDEI
NON SOLO PRONUBI: IMPOLLINAZIONE E LOTTA MICROBIOLOGICA
L'importanza delle osmie in agricoltura
La qualità e la quantità delle produzioni agricole da sempre dipende per molte specie e cultivar da un’impollinazione efficace.
Principali agenti di impollinazione, oltre al vento, sono gli insetti, e tra essi molti Imenotteri. Ma tra le 16.000 specie di apoidei descritte nel mondo soltanto un gruppo molto ristretto, che comprende sia specie solitarie che sociali, è stato addomesticato dall'uomo per l’impollinazione di colture su scala commerciale (...) . Tra queste, alcune specie di osmie.
Le osmie sono Imenotteri Megachilidi, api solitarie che mostrano però un gregarismo molto spiccato. Sono 213 le specie descritte appartenenti al genere Osmia, diffuse nella regione Paleartica, Neartica ed Etiopica; Osmia cornuta (Latreille) è tipica dell’Europa centro-meridionale e del Nord Africa, mentre è assente nelle regioni nordiche. Osmia rufa ha una distribuzione simile, più continentale.
Purtroppo, l’agricoltura intensiva, oltre ai danni noti procurati dall’uso spesso indiscriminato dei pesticidi, ha pesantemente alterato la struttura degli agro-ecosistemi operando una estrema semplificazione ambientale, che ha comportato una forte riduzione degli spazi non coltivati. Dal punto di vista dei pronubi, ciò si traduce in una mancanza di continuità nelle fioriture, che molto spesso, anche su vaste aree, sono abbondantissime nel breve periodo di fioritura delle colture principali, e quasi completamente assenti per il resto della stagione.
Se a ciò si aggiunge la drastica riduzione di siti e materiali adatti alla nidificazione, si può comprendere come la progressiva rarefazione dell’entomofauna pronuba stia diventando oggetto di preoccupazione non più solo per i naturalisti ma anche per gli agricoltori, per i risvolti economici sulla produttività e sulla resa qualitativa delle colture (citare lavoro da internet).
Il ricorso a pronubi selvatici alternativi all’ape, incrementarndone le popolazioni con lanci inoculativi, o favorendone il reinsediamento attraverso un ripristino ambientale, è ormai una strategia necessaria. Al punto che diversi ricercatori hanno proposto linee guida che delineano alcuni caratteri in base ai quali ricercare in loco la specie di pronubo selvatico in grado di sopperire a questa carenza.
Tali caratteristiche riguardano il legame ecologico tra pianta e insetto, il sincronismo tra l’attività di bottinamento e il periodo di fioritura, l’appetibilità del fiore e le modalità di sfruttamento attuate dall’insetto, dalle quali dipende, insieme al rapporto dimensionale tra i due, il grado di efficacia del contatto tra pronubo e parti riproduttive del fiore.
Altri elementi, come il numero di cicli riproduttivi compiuti dall’insetto in un anno, la durata della diapausa, l’adattabilità a siti di nidificazione artificiali, la tendenza alla gregarietà durante la nidificazione costituiscono criteri di scelta importanti in base ai quali diversi ricercatori hanno fornito indicazioni su come ristabilire una popolazione numericamente adeguata del pronubo nell’area coltivata.